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Il Gruppo "Officina Teatrale Vito Barone"

Il gruppo "Officina Teatrale Vita Barone" è parte integrante dell'Associazione Culturale Calabrese di Cinisello Balsamo e Nord Milano nel cui contesto opera e realizza tutti i suoi progetti.
Il nome iniziale era " Officina Teatrale Agorà ". Quello attuale è stato dato in ricordo del fondatore e regista del gruppo Vito Barone scomparso prematuramente anni addietro.
Nasce a Sesto San Giovanni nel 1995, dall'idea di un gruppo di amici di Roccabernarda che, con tanta voglia di stare insieme e divertirsi, decidono di realizzare il progetto di mettere in scena una commedia dialettale.
L'idea nata in sordina, raccoglie molte adesioni e il gruppo allargato realizza così il suo primo progetto: "'U Scarfaliattu " di Edoardo Scarpetta.

Successivamente vengono rappresentati:
"San Giovanni decollato" di Nino Martoglio "Tre pecore viziose" di Edoardo Scarpetta, "Sogno di una notte di mezza sbornia" di Edoardo De Filippo,
"Il medico dei pazzi" di Edoardo Scarpetta.
L' Associazione Calabrese presente sul territorio è nata dalla voglia e dal desiderio di far conoscere e di mantenere vive ,soprattutto nelle nuove generazioni le tradizioni e la cultura della nostra terra d'origine,
A noi dell'Associazione è caro un motto : l'albero senza radici secca,si taglia e si brucia.
L'uomo è come l'albero.
Ma se l'albero conserva le proprie radici,o ancora meglio una zolla della terra natia, può essere impiantato altrove e sicuramente potrà crescere rigoglioso e ricambiare con generosi frutti la terra che lo ha accolto.
il nuovo emigrante, rispetto a quelli di molti anni fa che viveva con i piedi al Nord e la testa al Sud, oggi è una persona che ha un piede al Nord e un altro al Sud. Semplicemente, accanto alle irrinunciabili radici originali, ne vede crescere delle altre.


Noi crediamo infatti, fortemente, che la miscibilità e omogeneizzazione tra culture diverse produce ricchezza e creatività.
E' proprio vero che ci si allontana, si sceglie di rimanere fuori perché ben integrati nel nuovo tes¬suto sociale, ma l'amore per il paese natio, con i suoi colori, i suoi profumi e le sue tradizioni resta appiccicato addosso come una seconda pelle.
In questo periodo difficile di globalizzazione, o meglio di mondializzazione, noi crediamo che rispettare profondamente quello che siamo, quelle che sono le proprie radici, rappresenta una condi¬zione necessaria per rispettare gli altri e avere il rispetto dagli altri.
La cosa più bella è che noi tutto questo vogliamo regalarlo ai nostri figli.